Traumi da sport
Lesioni cartilagine
PROBLEMI ALLA CARTILAGINE NEL GIOVANE SPORTIVO. QUALI INTERVENTI CHIRURGICI?
Cos'è la cartilagine del ginocchio?
Cause principali di danno cartilagineo
Traumatiche: lesioni focali legate a incidenti o infortuni sportivi. Di queste parleremo più in dettaglio in questa pagina.
Sintomi comuni
- Dolore al ginocchio, inizialmente durante l'attività fisica, poi anche a riposo.
- Gonfiore e rigidità articolare.
- Sensazione di blocco o scrosci articolari.
- Difficoltà nei movimenti quotidiani, come salire le scale o camminare.
Diagnosi
La valutazione clinica è fondamentale, supportata da:
- Radiografie: servono per valutare un interessamento dell’osso sub condrale e riduzione dello spazio articolare
- Risonanza magnetica (RM): per visualizzare lesioni e alterazioni strutturali.
- Artroscopia: procedura diagnostica e terapeutica che consente di osservare direttamente l'articolazione
Trattamento Chirurgico
Le tecniche qui proposte sono indicate per lesioni localizzate (quindi traumatiche) e non sono adatta in caso di danni diffusi o artrosi generalizzata (quindi degenerative).
IL TRAPIANTO OSTEOCONDRALE o MOSAICOPLASTICA
Il trapianto osteocondrale autologo detto anche mosaicoplastica è una tecnica chirurgica avanzata utilizzata per trattare difetti focali di circa 1 – 2,5 cm2 o osteocondrite dissecante che interessa sia la cartilagine che l’osso sottostante in particolare nelle persone giovani e attive. Questa procedura prevede il prelievo di piccoli cilindri di cartilagine e osso da aree sane non sottoposte a carico del ginocchio per riparare lesioni focali sulle superfici portanti il carico come i condili femorali.
Come funziona la mosaicoplastica
- Valutazione della sede del difetto: mediante artroscopia oppure con un accesso mini open si esplora la sede della lesione valutando la dimensione del difetto.
- Prelievo del trapianto: Si prelevano cilindri di cartilagine e osso da aree non portanti il carico del ginocchio, come la parte periferica della troclea femorale.
- Preparazione del sito ricevente: Si esegue un carotaggio rimuovendo l’osso sclerotico nella sede del difetto cartilagineo creando un cilindro in grado di accogliere il trapianto.
- Inserimento dei graft: Il cilindro o i cilindri prelevati vengono inseriti nei fori preparati, ripristinando la superficie articolare.
(Figura 1) Valutazione del difetto nel condilo femorale mediale B. Trapianto di un primo cilindro osteocondrale nella sede del difetto C. Strumentario impiegato per il trasferimento dei cilindri di cartilagine D. Immagine finale con perfetto riempimento della zona di lesione cartilaginea e ripristino della superficie articolar.
IL TRAPIANTO DI CARTILAGINE AUTOLOGO
L’auto trapianto di cartilagine è una tecnica innovativa per il trattamento delle lesioni cartilaginee articolari, in particolare nel ginocchio. Questa procedura rappresenta un'alternativa avanzata rispetto ad approcci tradizionali come la microfrattura o l'innesto di cartilagine autologa.
Come funziona l’auto trapianto di cartilagine
E’ una tecnica di trapianto autologo di condrociti che si esegue con tecniche miniinvasive artroscopiche in un'unica fase, che combina:
Prelievo di cartilagine articolare: mediante dispositivo artroscopico, vengono raccolti frammenti di cartilagine direttamente dal paziente.
Preparazione della matrice extracellulare: i frammenti di cartilagine vengono mescolati con una matrice che funge da supporto tridimensionale per la rigenerazione.
Fissaggio del trapianto: la miscela viene applicata nel difetto articolare e fissata mediante un siero autologo arricchito con fattori di crescita prelevati dal sangue periferico del paziente e con trombina.
(Figura 2) difetto cartilagine del polo inferiore della rotula in seguito ad un trauma. B. Fattori di crescita e trombina prelevata dal sangue del paziente stesso C. Trapianto di frammenti di cartilagine prelevati dal paziente e trasferiti nella lesione insieme alla trombina e fattori di crescita
I vantaggi di questa tecnica sono:
Mininvasività: l'intervento è eseguibile in artroscopia, riducendo il trauma chirurgico e i tempi di recupero.
Unica fase chirurgica: a differenza di altre tecniche che richiedono più interventi, tale intervento è completato in un'unica procedura.
Utilizzo di materiale autologo: essendo basato su tessuti del paziente stesso, si riduce il rischio di rigetto e complicanze immunologiche.
Considerazioni post-operatorie
Il recupero richiede un periodo di non carico e un programma di riabilitazione che include esercizi neuromuscolari, con un ritorno graduale alle attività sportive previsto non prima di 6 mesi