Legamento crociato posteriore

La lesione del legamento crociato posteriore rappresenta l'1% circa delle lesioni legamento acute del ginocchio. Avviene generalmente in pazienti giovani, soprattutto in coloro che praticano sport di contatto o che prevedono cambi di direzione e movimenti di pivot.

La funzione del legamento crociato posteriore è quella di stabilizzare l’articolazione del ginocchio: in particolare contrasta la traslazione posteriore della tibia rispetto al femore, oltre a stabilizzare il ginocchio in rotazione.

L’integrità di questo legamento, assieme agli altri legamenti del ginocchio, è fondamentale per garantire la stabilità del ginocchio e un movimento fisiologico  dell’articolazione. Una lesione del legamento crociato posteriore determina una cinematica articolare anomala predisponendo a ripetute distorsioni e ad una rapida degenerazione articolare, con usura del compartimento mediale e femoro-rotuleo.

Risulta pertanto cruciale una ricostruzione del legamento crociato posteriore per garantire stabilità al ginocchio e favorire la ripresa dell’attività sportiva, oltre che per ripristinare il normale movimento dell’articolazione e dunque ridurre l’incidenza di osteoartrosi precoce.

Al giorno d’oggi lo sviluppo della chirurgia artroscopica, che prevede attraverso delle piccole incisioni cutanee, di esplorare l’articolazione con una telecamera e degli strumenti specifici, ha permesso di realizzare una ricostruzione del legamento crociato posteriore in maniera estremamente accurata e precisa al punto da rispettare l’anatomia e quindi ripristinare la funzionalità di questo legamento.

Come avviene la lesione?

La lesione del legamento crociato posteriore si può verificare in seguito ad un trauma diretto sul ginocchio con sviluppo di una forza diretta posteriormente sulla tibia sul ginocchio flesso oppure in seguito ad una caduta a ginocchio flesso con piede in flessione plantare o in seguito ad un'improvvisa ipertensione. Si tratta di una lesione verificarsi in forma isolata o associata a lesioni dei menischi e/o di altri legamenti dello stesso ginocchio a seconda della direzione e dell’entità del trauma.

In acuto, la lesione del legamento crociato posteriore si presenta con dolore, rigidità e gonfiore,  associati ad impotenza funzionale che varia a seconda del grado di lesione e del coinvolgimento delle strutture associate come i menischi e i legamenti collaterali. Risolta la sintomatologia acuta in 2-3 settimane, se non vi sono lesioni associate, il paziente recupera buona parte della funzione articolare, ma residua sempre una sensazione di instabilità.

Come si fa la diagnosi?

La diagnosi è sia clinica che strumentale. Il ginocchio inizialmente può essere gonfio e dolente, specie se ci sono lesioni associate, e per questo può essere difficile da esaminare. E’ importante eseguire subito dopo il trauma delle radiografie in proiezione antero-posteriore e latero-laterale consentendo di diagnosticare l’eventuale presenza di fratture associate. I principali test clinici sono il test del cassetto posteriore, il test di contrazione quadricipitale ed i test per valutare la presenza di instabilità rotatoria. Fondamentale un esame completo del ginocchio volto anche alla ricerca di altre lesioni concomitanti come quella dei legamenti collaterali e dei menischi. Il sospetto clinico va comunque sempre confermato mediante una risonanza magnetica che permette di evidenziare la lesione, prendere visione dello stato cartilagineo e lesioni di eventuali lesioni meniscali o ligamentose concomitanti.

Come si tratta?

Subito dopo il trauma può essere necessario immobilizzare il ginocchio per ridurre il dolore, tenerlo in scarico deambulando con due stampelle e mantenere del ghiaccio per periodi di tempo ripetuti. Tuttavia l’immobilizzazione del ginocchio deve essere mantenuta il meno possibile stimolando il paziente a recuperare quanto prima tutto il movimento del ginocchio e iniziare un immediato trattamento fisioterapico per la ripresa funzionale. E’ importante raggiungere un completo recupero dell’arco di movimento e del tono muscolare, prima di sottoporsi ad un intervento chirurgico di ricostruzione del legamento crociato posteriore.

Il trattamento chirurgico, un tempo riservato ai soli pazienti giovani e sportivi, oggi con il miglioramento delle tecniche chirurgiche ha delle indicazioni più ampie. Occorre considerare che ogni minimo cedimento articolare che può insorgere anche per attività banali come salire e scendere le scale è da considerarsi una piccola distorsione del ginocchio che può creare un danno alle strutture articolari ancora sane (menischi, cartilagine), provocando una precoce insorgenza dei fenomeni degenerativi con l’anticipazione dell’artrosi.

L’intervento viene eseguito in artroscopia mediante due piccole incisioni e con l’ausilio di una telecamera. Il trapianto più frequentemente impiegato per ricostruire il legamento crociato posteriore è un tendine autologo di banca, garantendo un diametro maggiore rispetto ai tendini della zampa d'oca.

Con appositi strumenti dedicati si procede alla realizzazione di due tunnel ossei, uno tibiale e uno femorale. Esistono numerose tecniche che vengono utilizzare per la creazione dei tunnel tibiali e femorali. Indipendentemente dalla tecnica che viene utilizzata risulta cruciale che i tunnel ossei raggiungano i punti di inserzione anatomica del legamento crociato anteriore. Solo così è possibile ripristinare l’anatomia articolare e dunque la piena funzionalità dell’articolazione.

Recupero post-intervento

La degenza media per questo tipo di intervento è di un giorno data la mini invasività con cui viene eseguita con le moderne tecniche. Al paziente viene consegnato un protocollo di riabilitazione che dovrà seguire scupolosamente dove sono indicati settimana per settimana gli esercizi che devono essere eseguiti.

Già dal 2° giorno il paziente deve iniziare esercizi isometrici e di mobilizzazione del ginocchio volti al recupero del movimento dell’articolazione, indossando una specifica ginocchiera articolata a spinta posteriore. Potrà fin da subito camminare con stampelle appoggiando il piede a terra. 

Dopo 15 giorni dall’intervento il paziente viene ricontrollato dall’ortopedico per rimuovere i punti di sutura. Dopo circa 30 giorni dall’intervento le stampelle vengono dismesse.

La ripresa dell’attività lavorativa potrà avvenire dal secondo mese dall’intervento in caso di lavori sedentari o dal terzo mese per lavori più pesanti. L’attività sportiva agonistica invece potrà essere ripresa dopo 5-6 mesi dall’intervento.

Conclusioni

La ricostruzione del legamento crociato posteriore è fondamentale per garantire la stabilità del ginocchio e ridurre la velocità di progressione dell’osteoartrosi. Le moderne tecniche chirurgiche permettono miniinvasività che riduce i tempi di recupero ed estrema precisione tale da garantire il ripristino dell’anatomia e quindi della funzionalità dell’articolazione.

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