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Traumi da sport
Lesioni del legamento crociato posteriore

LA RICOSTRUZIONE DEL LEGAMENTO CROCIATO POSTERIORE

Cosa è?

Il Legamento Crociato Posteriore (LCP) rappresenta il più grande legamento del ginocchio che stabilizza l’articolazione impedendo lo scivolamento posteriore della tibia sul femore. Insieme al legamento crociato anteriore costituisce il “pivot centrale” che controlla tutti i movimenti sagittali e di rotazione della tibia sul femore. (Fig. 1 LCP visibile in risonanza magnetica)

Come avviene la lesione?

La lesione del legamento crociato posteriore è molto meno frequente di quella del crociato anteriore ed è sempre frutto di un importante trauma distorsivo. Il meccanismo più frequente è un trauma in cui una forza agisce spingendo posteriormente la tibia sul femore (es. trauma da cruscotto, oppure trauma diretto della parte anteriore della tibia contro il suolo). Il trauma è generalmente ad alta energia e può trattarsi di una lesione isolata oppure molto più spesso si associa a lesioni di altri legamenti del ginocchio.

Come si fa diagnosi?

La diagnosi è sia clinica che strumentale. Esistono dei test clinici specifici che ci permetteranno di valutare lo stato del legamento crociato posteriore. (test del Cassetto Posteriore Video1). E’ necessario comunque eseguire un esame obiettivo  completo del ginocchio volto anche alla ricerca di altre lesioni concomitanti come quella dei legamenti collaterali e dei menischi. Il sospetto clinico va comunque sempre confermato mediante una risonanza magnetica che permette di evidenziare la lesione, prendere visione dello stato cartilagineo ed eventuali lesioni meniscali o ligamentose concomitanti. (Fig. 2 Risonanza magnetica che evidenzia lesione del legamento crociato posteriore)

Test del Cassetto Posteriore

Come si tratta?

Subito dopo il trauma può essere necessario immobilizzare il ginocchio per ridurre il dolore, tenerlo in scarico deambulando con due stampelle e mantenere del ghiaccio per periodi di tempo ripetuti. Tuttavia l’immobilizzazione del ginocchio deve essere mantenuta il meno possibile stimolando il paziente a recuperare quanto prima tutto il movimento del ginocchio e iniziare un immediato trattamento fisioterapico per la ripresa funzionale. E’ importante raggiungere un completo recupero dell’arco di movimento e del tono muscolare, prima di sottoporsi ad un intervento chirurgico di ricostruzione del legamento crociato posteriore.

Il trattamento chirurgico, un tempo riservato ai soli pazienti giovani e sportivi, oggi con il miglioramento delle tecniche chirurgiche ha delle indicazioni più ampie. Occorre considerare che ogni minimo cedimento articolare che può insorgere anche per attività banali come salire e scendere le scale è da considerarsi una piccola distorsione del ginocchio che può creare un danno alle strutture articolari ancora sane (menischi, cartilagine), provocando una precoce insorgenza dei fenomeni degenerativi con l’anticipazione dell’artrosi

L’intervento viene eseguito in artroscopia mediante due piccole incisioni e con l’ausilio di una telecamera. Il trapianto più frequentemente impiegato per ricostruire il legamento crociato posteriore è un tendine autologo di grosso diametro come il tendine rotuleo o il tendine quadricipitale oppure un tendine da donatore.

Con appositi strumenti dedicati si procede alla realizzazione di due tunnel ossei, uno tibiale e uno femorale. Esistono numerose tecniche che vengono utilizzare per la creazione dei tunnel tibiali e femorali. Indipendentemente dalla tecnica che viene utilizzata risulta cruciale che i tunnel ossei raggiungano i punti di inserzione anatomica del legamento crociato anteriore. Solo così è possibile ripristinare l’anatomia articolare e dunque la piena funzionalità dell’articolazione.

Si allega un video di tecnica chirurgica pubblicato su una rivista scientifica internazionale Arthroscopy Technique con uso di tendine quadricipitale autologo.

Recupero post-intervento

La degenza media per questo tipo di intervento è di un giorno data la mini invasività con cui viene eseguita con le moderne tecniche. Al paziente viene consegnato un protocollo di riabilitazione che dovrà seguire scupolosamente dove sono indicati settimana per settimana gli esercizi che devono essere eseguiti.

Già dal 2° giorno il paziente deve iniziare esercizi isometrici e di mobilizzazione del ginocchio volti al recupero del movimento dell’articolazione, indossando una specifica ginocchiera articolata a spinta posteriore. Potrà fin da subito camminare con stampelle appoggiando il piede a terra.

Dopo 15 giorni dall’intervento il paziente viene ricontrollato dall’ortopedico per rimuovere i punti di sutura. Dopo circa 30 giorni dall’intervento le stampelle vengono dismesse.

La ripresa dell’attività lavorativa potrà avvenire dal secondo mese dall’intervento in caso di lavori sedentari o dal terzo mese per lavori più pesanti. L’attività sportiva agonistica invece potrà essere ripresa dopo 5-6 mesi dall’intervento.

Conclusioni

La ricostruzione del legamento crociato posteriore è fondamentale per garantire la stabilità del ginocchio e ridurre la velocità di progressione dell’osteoartrosi. Le moderne tecniche chirurgiche permettono miniinvasività che riduce i tempi di recupero ed estrema precisione tale da garantire il ripristino dell’anatomia e quindi della funzionalità dell’articolazione.

Ricostruzione legamento crociato posteriore FIRENZE

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